- 10 Maggio 2023
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- Tags giornata dei musei, giornata internazionale dei planetari
La Giornata Internazionale dei Musei si celebra ogni anno il 18 maggio. Numerosi planetari hanno sede all’interno dei musei.
Il Planetario di Lumezzane aveva presentato il progetto intitolato “Museo delle Costellazioni” al congresso mondiale dei planetari di Montreal (2000).
Il primo planetario del mondo è stato presentato al pubblico all’interno di un museo. Lo ricorda la Giornata Internazionale dei Planetari che non avrà più luogo in marzo ma sempre, a partire dal prossimo anno, il 7 maggio. Questa data coincide con quella nella quale, circa un secolo fa, ebbe luogo al Deutsches Museum di Monaco, la prima proiezione aperta al pubblico del Planetario Zeiss.
La Giornata dei Planetari è nata in Italia nel 1991, all’inizio come evento a carattere nazionale, in seguito esteso anche ad altri Paesi europei, infine inserito ufficialmente nel calendario mondiale dell’International Planetarium Society.
Nel dicembre 1995 a Lumezzane (Brescia, Italia), presso il Centro Studi e Ricerche Serafino Zani, si tenne la riunione della commissione per il concorso che aveva lo scopo di scegliere il logo della “Giornata dei Planetari”. La giuria era composta dall’astronomo Mario Cavedon, rappresentante dell’Associazione Amici dei Planetari, dall’architetto/designer Liliana Bonomi, rappresentante del Centro Studi e Ricerche Serafino Zani e da Patricia Lipovska, rappresentante dell’Osservatorio e Planetario di Presov (Slovacchia).
Tutti i disegni pervenuti alla segreteria del concorso erano stati preventivamente esaminati dai planetari del comitato internazionale. Aveva infatti lo scopo di selezionare i bozzetti migliori. Il comitato era formato dai seguenti membri: Jadwiga Biala (Osservatorio e Planetario di Olsztyn, Polonia), Lars Broman (Nordic Planetarium Association – Broman Planetarium, Falun, Svezia), Stefania Lenzova (Osservatorio e Planetario a Presov, Slovacchia), Susan Reynolds (International Planetarium Society Mobile Committee – OCM Boces Planetarium, Syracuse, NY, USA) e Zina Sviderskiene (Vilnius Planetarium, Lituania). Ogni membro del comitato, senza conoscere il nome e il Paese degli autori dei bozzetti proposti, aveva scelto le cinque opere migliori tra tutti i disegni pervenuti. Tra queste opere, provenienti da quattro Paesi diversi, erano così stati selezionati 14 disegni.
Come previsto nel regolamento del concorso, durante la riunione della giuria a Lumezzane – anche in questo caso i tre membri non conoscevano nomi e nazionalità degli autori dei 14 bozzetti – è stata scelta l’opera che ha vinto il concorso. Era quella realizzata da Genesio Treccani di Lonato (Brescia, Italia). La commissione aveva scelto l’opera di Treccani perché “il disegno evoca la complessità dell’Universo e con un semplice elemento – una linea curva – mostra l’idea della cupola del planetario”.
L’autore ricevette il dono del Centro Studi e Ricerche Serafino Zani, mentre il secondo premio fu assegnato a Claudio Groppelli di Brescia (Italia) dalla ditta americana Spitz e dal loro rappresentante italiano (ditta Auriga). La commissione aveva inoltre segnalato i seguenti autori: Franco Catellani di Fabbrico (Reggio Emilia, Italia); Sasho Lazarov Chetrokov di Smolyan (Bulgaria); Federica Malgari di Roncadelle (Brescia, Italia); Micalic Pavol di Svidnic (Slovacchia); Jerzy Rafalsky e Stanislav Rokita di Torun (Polonia). Il disegno vincitore diventò così il logo ufficiale della Giornata internazionale dei Planetari. In seguito venne leggermente modificato dall’International Planetarium Society con l’aggiunta di nuovi testi. E’ quello tutt’ora adottato.