- 20 Maggio 2023
- In Voci dalle Cupole
- Tags APLF
Le proposte di collaborazione tra PLANit e l’omologa francese APLF sono le più diverse, come l’organizzazione di meeting internazionali (come quello che ebbe luogo anche sul lago di Garda e a Lumezzane nel 2001), la possibilità di partecipare all’evento annuale sui “Rischi spaziali e protezione civile”, promosso dall’Osservatorio Serafino Zani e le interviste con i colleghi d’Oltralpe pubblicate sul nostro.
La prima intervista ha avuto per protagonista François Aru (MHD Production, Bron) e venne registrata in occasione dell’anniversario del diploma universitario per animatori di planetari rilasciato nel 1992 dall’Università di Strasburgo, frequentato anche da due corsisti italiani. Queste interviste, in lingua francese, corredate da una sintesi in lingua italiana, sono pubblicate nella sezione Voci dalle cupole (Des voix sous le dome). Il titolo è identico a quello di questa pagina del sito dell’International Planetarium Society, dove si possono ascoltare registrazioni audio di planetaristi che raccontano i ricordi delle loro peculiari osservazioni dei fenomeni celesti e delle più diverse attività astronomiche che organizzano. Il titolo è tratto da Voices from the dome che è invece pubblicato, in lingua inglese, sul sito dell’International Planetarium Society.
Oltre alle interviste di “Voci dalle cupole” vengono periodicamente pubblicate le news che arrivano sempre dai protagonisti dell’iniziativa. Ad esempio François Aru ci ha inviato le fotografie del grande planetario (22 metri di diametro con una capienza di 312 persone) che è stato realizzato nell’ambito di un parco naturale francese, quello di Vulcania nell’Auvergne.
Il planetarista francese, con l’aiuto di tre musicisti, ha realizzato un doppio album musicale che rende omaggio al centenario del primo planetario. François Aru conduce anche un programma radiofonico. Il divulgatore francese si dedica alla costruzione di modelli in scala di sonde spaziali come i due con i quali ha riprodotto il “Solar orbiter”. Dallo scorso aprile sono esposti all’Osservatorio di Meudon (Parigi).