- 22 Gennaio 2024
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Pubblichiamo con piacere 3 proposte ricevute da Aniello Mennella, professore di Astrofisica presso l’Università degli Studi di Milano. Le proposte sono adatte sia ai planetari digitali che ai planetari meccanici.
Raccontami la luna (70 minuti): narratore + chitarra + cantante
La conferenza affronta alcuni aspetti scientifici della luna in forma di una narrazione in quattro tempi. Il primo (La luna e noi) approfondisce il complesso e affascinante rapporto che esiste fra il nostro satellite e la vita sulla terra. Il secondo (La formazione della luna) traccia un percorso storico e scientifico sulle teorie e le evidenze attuali della formazione lunare. Il terzo (I mari ingannevoli della luna) affronta il tema della presenza dell’acqua sulla luna con le evidenze più
recenti disponibili nella letteratura scientifica. L’ultimo (Man on the Moon) racconta l’avventura dell’esplorazione umana del nostro satellite, vista da una prospettiva un po’ diversa, meno celebrativa e più umana.
Essendo una narrazione, più che una conferenza vera e propria, il linguaggio è più letterario, pur mantenendo il rigore scientifico (e il tono divulgativo) nelle parti prettamente tecniche. La narrazione è accompagnata dalla voce di Sonia Spinello (cantante) e Manuel Consigli (chitarrista).
Il tutto avviene al buio, sotto la volta stellata del planetario.
Bohr e l’atomo impossibile (80 minuti): narratore + chitarra + attrice
Nell’immaginario collettivo, l’idea dello scienziato è indissolubilmente legata al volto di Albert Einstein. Se, invece, provassimo a chiedere ai passanti a proposito di un certo Niels Bohr, otterremmo ben più magro riscontro. Eppure Bohr fu la spina dorsale di una vera e propria rivoluzione che dal 1910 al 1940 portò a una nuova fisica e a un nuovo modo di interpretare la realtà e di rapportarci ad essa. Bohr si distinse anche come uomo a tutto tondo. Durante gli anni bui del nazismo e della seconda guerra mondiale rischiò in prima persona ospitando scienziati perseguitati dal regime e in piena guerra fredda fu testimone attivo di una cultura di pace e
collaborazione internazionale.
Sotto le stelle del Planetario raccontiamo l’uomo Niels Bohr, il suo intuito straordinario, la sua determinazione e ostinazione che, uniti all’amore per la fisica, la vita, e l’umanità, ne hanno fatto un raro esempio di scienziato che ha lasciato un’eredità scientifica, umana e di pensiero straordinaria. Alla luce delle stelle e al suono delle parole si uniscono in armonia le improvvisazioni alla chitarra
del maestro Lorenzo Cominoli ispirate alle letture.
La conferenza affronta il tema della nascita della meccanica quantistica attraverso la storia di uno dei protagonisti principali di questa rivoluzione, Niels Bohr. La conferenza, che approfondisce dal punto di vista scientifico i tratti principali della meccanica quantistica, si alterna a letture tratte dalla monografia “Bohr e la struttura dell’atomo” scritta dal conferenziere per il Corriere della Sera. Queste letture tracciano il profilo umano di questo scienziato straordinario, che si è distinto per contributi ben al di là della fisica stessa.
Lorenzo Cominoli, chitarrista, accompagna le letture con ambientazioni sonore e improvvisazioni alla chitarra elettrica.
Il respiro del Cosmo (80 minuti): relatore + attrice
Per noi umani, vita, respiro e memoria sono indissolubilmente legati al nostro modo di intendere vita ed esistenza. Non c’è vita senza respiro, non c’è esistenza senza ricordo. Scrutando negli infiniti abissi del cosmo scopriamo che anche l’universo intero, in un certo senso, conserva la memoria di un “respiro” iniziale: è la cosiddetta “inflazione”, un’espansione repentina ed esponenziale che più di 13 miliardi di anni fa ha dato il via alla sua evoluzione. Sotto la volta stellata del planetario, scienza, musica e parole si intrecciano per portarci oltre il fondo scuro trapuntato di stelle, dove l’universo conserva una memoria antica ancora da decifrare. Che ci parla delle sue origini, e di quello che sarà.
La conferenza affronta il tema dello studio delle origini e dell’evoluzione dell’universo mediante la misura della radiazione cosmica di fondo. Questa radiazione ci fornisce un’immagine di com’era l’universo solo 380000 anni dopo il big bang, in una fase critica della sua evoluzione, quando il plasma ha iniziato a collassare per formare le prime stelle circa un miliardo di anni dopo. Essa è una specie di memoria antica dell’universo che noi possiamo studiare per ricostruire un passato ancora più remoto e immaginare scenari futuri.
La conferenza si intreccia con la lettura, da parte di un’attrice, del testo Memoria Antica, che tratta dello stesso tema utilizzando un linguaggio non scientifico, bensì poetico. Le letture sono accompagnate con musica suonata alla chitarra elettrica dal vivo dal conferenziere.